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È la nuova frontiera per tutti gli startupper, si tratta di un finanziamento collettivo basato su micro finanziamenti. Il punto di forza è che i progetti finanziati non solo Start up innovative ma anche moltissimi altri prodotti tra cui: videogiochi, film, fumetti, imprese legate all’alimentazione, ecc.
Normalmente non è possibile “investire” su progetti per trarne un guadagno monetario, ma solo “supportare” un progetto in cambio di una ricompensa materiale o un’esperienza unica nel suo genere, come una lettera personale di ringraziamenti, magliette personalizzate, una cena con un autore, o il primo collaudo di un nuovo prodotto. Queste piattaforme facilitano la raccolta di finanziamenti dal pubblico generico, un modello che aggira molte strategie tradizionali di investimento.
Il sistema è basato principalmente sulla presentazione del progetto mediante un video, in alcuni casi, tramite internet, diventa virale e raccoglie fondi in tutto il mondo. Le note dolenti riguardano il sistema di garanzia per i sostenitori, il quale non prevede nessun controllo che il progetto venga portato a termine, né il denaro raccolto venga usato per finanziarlo o che i progetti così completati saranno all’altezza delle aspettative dei sostenitori, e le stesse piattaforme e sono state accusate di fornire insufficiente controllo di qualità.
Questa tipologia di finanziamento può essere di diversi tipi:
“Si parla di equity-based crowdfunding quando tramite l’investimento on-line si acquista un vero e proprio titolo di partecipazione in una società: in tal caso, la “ricompensa” per il finanziamento è rappresentata dal complesso di diritti patrimoniali e amministrativi che derivano dalla partecipazione nell’impresa.”[4]
L’attività delle piattaforme, proprio perché rivolta ad un pubblico di potenziali investitori non necessariamente qualificati, assume i contorni della sollecitazione del pubblico risparmio e, dunque, si presta ad essere regolamentata nell’ambito MiFID[5]. In Italia la Consob ha emanato un apposito regolamento[6] nel giugno 2013 che consente a chi ne abbia i requisiti e previa autorizzazione dello stesso organo di vigilanza, di gestire piattaforme di Equity Crowdfunding. Tali piattaforme possono pubblicare le offerte di sottoscrizione dell’investimento, a condizione che gli offerenti rientrino nelle seguenti categorie: start-up innovative, PMI innovative, OICR e società che investono prevalentemente in startup o PMI innovative[7].
L’Italia è stata tra i primi paesi europei a legiferare, congiuntamente alla normativa riguardante le start up nel 2012. Tra le motivazioni per cui è stato frenato, lo sviluppo dell’equity crowdfunding in Italia, è la complessità normativa che ostacola il diffondersi di tale strumento. Con la modifica del regolamento CONSOB[9], è stata aperta una semplificazione delle procedure e un ampliamento della platea. Prima della variazione il regolamento prevedeva una soglia di investimento, 500 euro per persona fisica 5 mila per persona giuridica, oltre i quali era obbligatorio passare da un intermediario finanziario o una banca la quale verificava l’appropriatezza dell’investimento per il soggetto interessato. Successivamente alla modifica il compito viene assolto dalla piattaforma stessa. Le campagne di equity crowdfunding per la corretta conclusione prevedono la sottoscrizione di almeno il 5% del capitale da parte di investitori professionali (banche, imprese di investimento, fondi, ecc.). Con l’introduzione del nuovo regolamento sono state aggiunte due nuove figure di investitori che possono svolgere lo stesso ruolo professionale portando a compimento la raccolta di capitali.
Queste scelte hanno consentito un ampliamento della platea di investitori.
L’attività della piattaforma è quella dell’equity crowdfunding: una raccolta di fondi online che si rivolge ad un elevato numero di destinatari offrendo strumenti partecipativi al capitale di rischio (le quote) emesse dalle società. Più precisamente la start up si presenta alla piattaforma con un progetto, i tecnici la esaminano e mettono online l’offerta: si chiede una certa somma di denaro in cambio di una determinata quota della società. Ogni offerta ha un investimento minimo e possono essere di due tipologie:
Le piattaforme crowdfunding facilitano l’incontro tra la domanda di finanziamenti, da parte di chi promuove progetti, e l’offerta degli utenti. È il metodo più veloce per sviluppare un mercato relativo ad un prodotto nuovo, in quanto sono gli stessi utenti finali finanziano e condividono il prodotto, anche tramite social media. Tuttavia trattengono buona parte dei fondi raccolti:
Quindi il crowdfunding oltre ad essere un ottimo metodo per trovare finanziatori è sicuramente il miglior metodo di lancio.
[1] Finanziamento collettivo per ricompensa.
[2] Finanziamento collettivo per donazione.
[3] Finanziamento sotto forma di capitale di rischio.
[4] CONSOB, equity crowdfunding: cosa devi assolutamente sapere prima di investire in una “start up innovativa” tramite portali on-line, consob.it.
[5] La direttiva dell’Unione Europea 2004/39/CE (conosciuta anche come direttiva MiFID, ove MiFID è acronimo di Markets in Financial Instruments Directive) è un atto normativo emanato dal Parlamento europeo nel 21 aprile 2004.
[6] CONSOB – Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, Delibera n. 18592 -Adozione del “Regolamento sulla raccolta di capitali di rischio da parte di start up innovative tramite portali on-line” ai sensi dell’articolo 50-quinquies e dell’articolo 100-ter del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 e successive modificazioni, consob.it.
[7] Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, decreto-legge 24 gennaio 2015, n. 3 c.d. Investment Compact.
[8] Finanziamento collettivo per prestito.
[9] Consob, Delibera n. 19520, anno 2016.
[10] Consob, Delibera n. 19520, anno 2016.
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