Categoria: AgevolazioniFisco

Bonus Alberghi – Credito d’Imposta

Il c.d. bonus alberghi è il credito d’imposta riconosciuto alle strutture alberghiere, introdotto dall’art. 10 del D.l. 83/2014 c.d. “Decreto Cult-turismo”, e poi attuato con decreto Mibact del 7.5.2015, finalizzato a migliorare l’offerta ricettiva per accrescere la competitività delle destinazioni turistiche.

Il bonus, successivamente, è stato oggetto di modifiche da parte della Finanziaria 2016, Finanziaria 2017 e poi dalla Manovra Correttiva 2017. Entro il 1° marzo 2017 avrebbe dovuto essere pubblicato il decreto attuativo, modificativo delle disposizioni previste con il Decreto del 7.5.2015, ma al momento tale decreto deve ancora essere emanato.

BONUS ALBERGHI
BENEFICIARI Il credito in esame spetta:

¨     alle imprese alberghiere esistenti alla data dell’1.1.2012. Per «struttura alberghiera», si intende una struttura aperta al pubblico, a gestione unitaria, con servizi centralizzati che fornisce alloggio, eventualmente vitto ed altri servizi accessori, in camere situate in uno o più edifici. Tale struttura è composta da non meno di sette camere per il pernottamento degli ospiti. Sono strutture alberghiere gli alberghi, i villaggi albergo, le residenze turistico-alberghiere, gli alberghi diffusi, nonché quelle individuate come tali dalle specifiche normative regionali;

¨     alle strutture che svolgono attività agrituristica. Tali ultime strutture sono state ricomprese tra i soggetti beneficiari ad opera della Finanziaria 2017.

SPESE AGEVOLABILI Il credito spetta alle imprese alberghiere e agli agriturismi, come sopra definiti, in relazione alle spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2018 relative ai seguenti interventi:

¨        di manutenzione straordinaria;

¨        di restauro e di risanamento conservativo;

¨        di ristrutturazione edilizia;

¨        di eliminazione delle barriere architettoniche;

¨        adozione di misure antisismiche;

¨        interventi di incremento dell’efficienza energetica;

¨        spese per l’acquisto di mobili e componenti d’arredo.

MISURA DEL CREDITO

 

Il credito d’imposta di riqualificazione, a favore delle “imprese alberghiere” era stato previsto dal Decreto cultura e turismo (D.L. n. 83/2014, convertito nella Legge n. 106/2014) per il triennio 2014 – 2016 nella misura del 30%, ma poi è stato prorogato, dalla Legge di Bilancio 2017, per gli anni 2017 e 2018 nella misura del 65% (anziché 30%) delle spese sostenute.

Il credito è ripartito in 2 quote annuali di pari importo e può essere utilizzato a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in cui gli interventi sono stati realizzati.

Il credito d’imposta:

¨        non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive;

¨        non rileva ai fini della determinazione della percentuale di deducibilità degli interessi passivi, né rispetto ai criteri di inerenza per la deducibilità delle spese;

¨        va indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta per il quale è concesso ed è utilizzabile esclusivamente in compensazione, secondo modalità e termini definiti con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate.

COME ACCEDERE AL BENEFICIO

 

Per accedere all’agevolazione c’è una fase preparatoria in cui il legale rappresentante dell’impresa deve registrarsi al Portale dei procedimenti MIBACT, e attivare la pratica Tax credit riqualificazione.

Dopo aver effettuato la registrazione, il Portale comunica via e-mail il codice d’accesso. Successivamente è possibile inviare apposita domanda secondo le modalità che dovranno essere definite con un apposito decreto modificativo delle disposizioni contenute nel DM 7.5.2015. Tale decreto avrebbe dovuto essere emanato entro il 1° marzo 2017, ma al momento non è ancora stato pubblicato.

Le imprese, contestualmente alla domanda di tax credit, devono presentare al ministero:

¨        la dichiarazione, sostitutiva di atto di notorietà, relativa ad altri aiuti «de minimis» eventualmente fruiti durante l’esercizio finanziario in corso e nei due precedenti;

¨        la documentazione amministrativa e tecnica (a pena di inammissibilità);

¨        della dichiarazione dell’imprenditore che elenca i lavori effettuati, dell’attestazione dell’effettivo sostenimento delle relative spese e degli estremi dei titoli abilitativi acquisiti nel caso di ristrutturazione edilizia che comporti un aumento della cubatura complessiva.

Il credito d’imposta è riconosciuto previa verifica, da parte del ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, dell’ammissibilità in ordine al rispetto dei requisiti soggettivi e oggettivi e formali, nonché nei limiti delle risorse disponibili.

Entro 60 giorni dal termine di presentazione delle domande, il ministero dei beni culturali comunica all’impresa il riconoscimento ovvero il diniego dell’agevolazione e, nel primo caso, l’importo del credito effettivamente spettante.

Per quanto riguarda l’assegnazione del credito:

¨       le risorse sono assegnate secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande;

¨       entro sessanta giorni dal termine finale di presentazione delle domande, il ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo pubblica nel proprio sito internet l’elenco delle domande ammesse;

¨       entro sessanta giorni dalla data di tale pubblicazione, il ministero comunica, con le stesse modalità, l’ammontare delle risorse utilizzate nonché di quelle che saranno prevedibilmente disponibili per l’anno successivo.

Andrea Pavoni

Laurea in Economia e Gestione Aziendale e Training Master in Startup Financial e Management. Specializzato in strategia, analisi e sviluppo d'impresa. L'esperienza e le competenze acquisite nell'ambito delle Startup e PMI innovative mi permettono di affiancare l'imprenditore fornendo una consulenza professionale la realizzazione di nuovi progetti e potenziando le competenze economico-manageriali già esistenti. L'alta formazione e training manageriale mi permette di assistere l'imprenditore nelle problematiche inerenti alla gestione delle startup, in particolar modo nel settore del "high market barriers", fornendo consulenza approfondita e piani di risoluzione dei problemi connessi.

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